sabato 31 marzo 2018

Una gita al Sacro Bosco di Bomarzo




È tempo di gite fuori porta e vorrei parlarvi di una creazione della cultura cinquecentesca davvero particolare, un parco costellato di sculture uniche nel loro genere: il Sacro Bosco di Bomarzo, in provincia di Viterbo.

Ogni volta che ho visitato questo luogo ho colto sempre aspetti diversi e molto interessanti. Devo però chiarire che si tratta di uno di quei siti permeati di un’energia strana, tutt’altro che rilassante, tuttavia la sua esperienza merita senz’ombra di dubbio il viaggio. 

Ebbene, il Sacro Bosco rappresenta l’antitesi del classico giardino “all’italiana” cinquecentesco, non ha alcuna relazione con realizzazioni precedenti e non possiede somiglianti filiazioni di genere in epoche successive. Si contraddistingue da ogni altro giardino in quanto sembra esser stato concepito da un pensiero allo stato di sogno. Esso infatti è tanto ricco di fascino, quanto è misterioso.



Per tentare una lettura di questo complesso monumentale senza eguali vi rimando alla biografia estesa del suo malinconico committente, il duca Pier Francesco (detto Vicino) Orsini (4 luglio 1523- 24 dicembre 1584), che potete trovare QUI.


Lorenzo Lotto, “Giovane che sfoglia un libro”, presunto ritratto di Vicino Orsini

Vicino Orsini è un’eccentrica figura di principe-poeta, educato alle arti della guerra e alla caccia, ma anche legato al colto ambiente farnesiano. Non per niente, Vicino è amico di molti dei principali letterati del suo tempo, tra i quali Bernardo Tasso e Annibal Caro, Francesco Sansovino, Claudio Tolomei.

Grazie al matrimonio con Giulia Farnese, celebrato nel 1542, il duca Vicino Orsini eredita la signoria di Bomarzo e nel 1552, inizia la realizzazione del “bosco”.  Nel 1560, però accade un fatto imprevisto che incide grandemente sulla sua sensibilità: la moglie, Giulia, muore all’improvviso. Nelle lettere che Vicino scrive alle persone più care indica quel luogo immerso nel verde quale sua unica oasi di pace e contemplazione. Vi ci lavora fino al 1580, in pratica fino a quattro dalla morte.
In quest’ arco temporale, di ben trentotto anni, egli crea via via nuovi disegni per le statue da collocare al suo interno e ricerca nuove ricette per rendere quest’ultime policrome. Il risultato è qualcosa di sorprendente, di mai visto e di fortissimo impatto.

sfinge 

Di Bomarzo, infatti, si potrebbe dire che sia un giardino incantato raccolto intorno a un castello che, dall’alto di uno sperone di roccia, lo sovrasta con fierezza. Ma rimarrebbe una descrizione sommaria, incapace di rendergli giustizia.

La prima impressione che ricordo di aver ricevuto visitandolo è stata di addentrarmi in un luogo in cui il tempo, magicamente, si era sospeso. In questo bosco, che si articola su altezze diverse, seguendo una logica ricca di significati simbolici, mi sono inoltrata in un percorso che, andando dal basso verso l’alto, mi ha consentito di incontrare mostri grotteschi terrificanti e al tempo stesso, forse per via della loro stessa iperbolicità, capaci di blandirmi.


Elefante da guerra

Pian piano che mi inoltravo in quel labirinto, perché in fondo il Sacro Bosco è una sorta di labirinto, vi ho scorto riferimenti al mito etrusco (ricordo che Bomarzo si trova all’interno della Tuscia), al mondo incantato dei poemi cavallereschi, e a quello ancor più inquietante della fiaba nordica.

Immaginatevi un’estesa macchia di verde densa di ombre, di intrichi della vegetazione, di apparizioni paurose. Ecco, tutti questi elementi che vanno a comporre una sequenza narrativa di inconsueti episodi sembravano creati apposta per cogliermi di sorpresa.

Gigante (Ercole e Caco)





Procedendo tra le scenografie di quinte arboree, le statue colossali, le bizzarre strutture, il suono dell’acqua scrosciante che si accompagnava al vento e numerose e inquietanti iscrizioni, disseminate qua e là, ho avuto l’impressione di aver abbandonato il mondo reale per accedere in un altro, non solo stravagante, ma addirittura sovrannaturale. 

Sirena












Un sentiero iniziatico, ecco cos’è a tutti gli effetti questo boschetto. Solo adottando questa chiave di lettura è possibile dare un senso al mascherone araldico, al gigante iracondo che squarta una donna, all’enorme tartaruga, all’inquietante mascherone con la bocca spalancata, all’elefante da guerra, alla casetta pendente, e ad altri fantastici elementi che accolgono l’ignaro visitatore…

Tartaruga

Riflettendoci oggi, a distanza di tantissimi anni dalla mia prima visita, se dovessi indicare il criterio della sua progettazione direi, senza indugio, che esso è inequivocabilmente quello delle emozioni.
Ma di cose stravaganti e sovrannaturali Bomarzo è veramente gravido e ciò che vi ho appena raccontato non è che una piccola parte di quello che potrete trovare. 

Nettuno
Che altro dirvi… quella che segue è la prima iscrizione che accoglie al suo ingresso: “Tu ch’entri qua pon mente / parte a parte / e dimmi poi se tante / maraviglie / sien fatte per l’inganno / o pur per arte”.

Una frase densa di ambiguità, eppure capace di calamitare l’attenzione di colui che decide di intraprendere questo insolito viaggio.




Cari amici, se come me amate vagabondare per un giardino in cui regnano l’arte, la poesia, la filosofia e, perché no, la magia non vi resta che andare a Bomarzo.

Tanti auguri di Buona Pasqua a tutti e a presto!








BIBLIOGRAFIA:
Vicino Orsini: Dizionario biografico Treccani; Wikipedia

ICONOGRAFIA:
Lorenzo Lotto, “Giovane che sfoglia un libro”, presunto ritratto di Vicino Orsini, Museo dell’Accademia di Venezia, Wikipedia
A seguire alcuni scatti personali:
Bomarzo, scorcio del paese
Orco
Elefante
Nettuno
Sirena
Tartaruga
Casa pendente

martedì 27 marzo 2018

Tarocchi classici: Arcani Maggiori. L’innamorato/15





Zum-pa-pa… zum-pa-pa… zum-pa-pa… torna la rubrica dei Tarocchi… e lo fa con l’arcano VI, L’Innamorato!

Cari lettori, mi riaffaccio nella blogosfera dopo qualche giorno di assenza e sono molto felice di potermi finalmente fermare a chiacchierare con voi!

Se mi chiedeste di descrivere con un aggettivo il ritmo della settimana appena trascorsa, di primo acchito risponderei con un timido “sincopato”, ma so bene che non basterebbe. Avete presente un frullatore impostato sulla massima velocità? Ecco, più o meno l’immagine da restituirvi è questa ;-). Ciò vale soprattutto per il week end, durante il quale sono stata risucchiata dalla vertiginosa attività di volontariato dedicata alle “Giornate di Primavera del FAI”. Sono stati momenti molto belli, ma altrettanto impegnativi, tanto da indurmi a fare uscire il mio post oggi, anziché ieri e a sospendere provvisoriamente qualsiasi altra attività. Quindi, bando alle ciance e torniamo sul pezzo! 


C’è chi chiama questa carta Gli Amanti e chi, invece, L’Innamorato. Io ho sempre preferito la seconda definizione e vi spiegherò presto anche perché.

Prima, però, desidero mostrarvi come la raffigurazione di questa lama si è modificata nel tempo.

Arcano VI, Mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, Cary-Yale
L’arcano VI nel mazzo Cary-Yale, ad opera di Bonifacio Brembo (1420- 1480), raffigura due giovani durante la cerimonia della “dextrarum iunctio” cioè l’unione della mano destra quale rito nuziale, emblema di indissolubile legame fra i due.

I giovani appaiono a figura intera in un giardino nel quale si staglia una tenda a baldacchino che li sovrasta, mostrando lo stemma Visconteo unito a un altro, sul quale spicca uno scudo rosso intersecato da una croce d’argento. Ai loro piedi si scorge un cagnolino bianco che allude alla pudicizia e alla fedeltà, mentre sopra le loro teste si trova un Cupido pronto a scagliare la sua freccia. I due giovani si guardano vicendevolmente, ma ignorano la presenza del fanciullo alato nascosto dal drappo, e il bambino a sua volta bendato, non vede nulla e quindi non saprà mai chi andrà a colpire.

L’immagine del Cupido, dio dell’amore, figlio di Venere e Marte (per alcuni Mercurio) era diffusissima durante il Rinascimento e la sua fanciullezza viene interpretata in più modi. In primo luogo, essa parla dell’eterna giovinezza e dell’incoscienza del sentimento amoroso (infatti Cupido gioca con gli esseri umani, cacciandoli, ferendoli, infiammandoli, senza mai rendersi conto del male che può loro arrecare). Un altro elemento che contraddistingue questa immagine è la nudità, simbolicamente affiancata alla capacità del sentimento di privare gli uomini di ogni bene: abiti, possedimenti, buon senso, saggezza. La cecità, inoltre, (spesso viene rappresentato bendato) allude, da una parte al disinteresse di questa divinità verso l’obiettivo che va a colpire (il ricco e il povero, il bello e il brutto, il giovane e il vecchio, la sua freccia colpisce ogni individuo indistintamente), dall’altra, simboleggia l’effetto prodotto su chi viene raggiunto dal dardo, perché nessuno si dimostra più cieco di colui che viene influenzato dall’amore. 


Arcano VI, Tarocchi di Marsiglia
Come accennavo prima, nel corso dei secoli la rappresentazione di questa lama ha subito una sostanziale trasformazione. 
Arriviamo, dunque, a occuparci del nostro Tarocco di Marsiglia
Ebbene, qui l’impianto iconografico è cambiato; nella raffigurazione non troviamo più due personaggi, bensì tre, ovvero un uomo e due donne.

Ercole al bivio, Annibale Carracci (1595-1596)
Per come si presenta ora, l’arcano riconduce al mito di “Ercole al bivio”, soggetto presente in numerose opere figurative, ad esempio nell’affresco realizzato tra il 1595 e 1596 da Annibale Carracci e originariamente situato nel Camerino del Cardinal Farnese, a Palazzo Farnese, Roma. Infatti, in quest’opera troviamo un Ercole seduto e appoggiato alla sua clava pensieroso di fronte alle profferte di due fanciulle. Quella di destra, con veste trasparente, rappresenta il Piacere che indica una strada piana, lungo la quale però trovano dimora anche carte da gioco, maschere teatrali e strumenti musicali che alludono all’inganno. La donna vestita a sinistra, invece rappresenta la Virtù che indica a Ercole una strada faticosa, stretta e in salita, in cima alla quale però lo attende il cavallo alato Pegaso, emblema del casato Farnese, ma anche simbolo di virtù e mezzo di ascensione al cielo, che lo condurrà alla gloria. 

Raccogliendo il suggerimento di un conoscente con il quale ho intrattenuto un’intensa conversazione sull’affresco in questione, vi propongo uno stralcio del testo del librettista Agostino Manni creato per la “Rappresentatione di anima et di corpo”, composizione musicale barocca di Emilio de’ Cavalieri (intimo amico di Michelangelo) portata in scena nel febbraio del 1660, a Roma. Si tratta di un dialogo tra tre personaggi, il Piacere, il Corpo e l’Anima.

Il Piacere:

Chi gioia vuol, chi brama gustar spassi e piacere mentre il tempo lo chiama, venga, venga a godere, getti gli affanni suoi, corra a gioir con noi. Gli augelli pargoletti cantan su gli arboscelli: i pesci semplicetti guizzano pei ruscelli, e invitano al piacere con numerose schiere. Ridono i prati erbosi, c’han colorito i manti; le selve, e i boschi ombrosi son lieti e festeggianti: ogni piaggia fiorita all’allegrezza invita.”
Il Corpo:
A questi suoni e canti, Alma muover mi sento come la foglia al vento.”
L’Anima:
Come ti cangi presto? Sta’ forte e non temere, quest’è falso piacere.”
Il Piacere:
O canti, o risi, o graziosi amori, fresch’acque, prati molli, aure serene, grate armonie, che rallegrate i cori, conviti, pasti, e saporite cene, vesti leggiadre, e dilettosi odori, trionfi, e feste d’allegrezza piene, diletto, gusto, giubilo e piacere, beata l’alma, che vi può godere
L’Anima:
Non vi cred’io no, no, li vostri inganni io so: tutte le vostre cose che paion dilettose, al fin son tutte amare: beata l’alma, che ne sa mancare.”
Il Piacere, rivolgendosi a due compagni:
Cacciate via i pensieri torbidi, tristi, neri, aprite, aprite il petto al piacere, e al diletto, aprite, aprite il core a la gioia, e all’amore, dolce diletto, ch’allegra il petto, soave ardore, gioia del core.”
L’Anima:
Via, via false sirene, di frodi e inganni piene. Il fin del vostro canto, occupa sempre il pianto: ogni diletto è breve. Ma quel ch’affliggerà, finir non deve.”
La chiusa del Piacere:
Or poi che non v’aggrada la lieta compagnia, ce n’anderem per strada, dov’altri ci desia: che per aver contento, verranno a cento a cento.”

Dal mio punto di vista è interessante. E voi, cosa ne dite?

Arcano VI, Tarocchi di Marsiglia

Veniamo all’interpretazione fornita da Laura TUAN.
La Tuan accoglie l’interpretazione tradizionale. L’arcano VI, pertanto, si ispira alla scena mitologica del giovane Ercole di fronte al bivio, cioè egli si trova in una situazione che, facendo fortemente leva sul libero arbitrio, determinerà il futuro della sua esistenza.
Il protagonista della scena è dunque affiancato da due donne rappresentanti la mollezza e il rigore. Come l’eroe greco, il giovane esita indeciso tra la promessa delle soddisfazioni morali e quella della dispensatrice di piacere.
In questo caso la carta indica una scelta e una situazione ancora fluida, non ancora determinata. Se la lama appare diritta o abbinata ad altre fortemente positive, la scelta sarà libera da pressioni esterne; diversamente, si tratterà di una decisione problematica.
Un ulteriore significato attribuito all’arcano da questa autrice è quello di attesa, in riferimento a rapporti ancora in formazione. 
In sintesi, i significati positivi attribuiti da Laura Tuan alla lama sono:  Innamoramento, Scelta in ambito affettivo, Progetti matrimoniali, Amicizia, Altruismo, Bellezza, Affinità, Fedeltà, Fecondità fisica o spirituale, Esame/prova superata, Alleanze, Giovane innamorato, Artista, Bambini. Il consiglio che sembra emergere dall’arcano è di fidarsi dell’intuito per poi agire.
Sul piano negativo, invece, l’autrice ci parla di: Dubbio, Contraddizioni e ripensamenti, Inganni, Stato di dipendenza da fattori esterni. In questo caso il consiglio si ribalta e invita alla ponderazione prima di passare all’azione. 


Per quanto concerne l’arcano VI, nella variante iconografica tipica dei Tarocchi di Marsiglia,  oltre all’esposizione finora affrontata, che è poi quella avallata dalla maggior parte dei critici, ve n’è un’altra. Ebbene, quest’ultima interpretazione si rivelerà  , senza nessun’ombra di dubbio, alquanto meritevole di attenzione.





Arcano VI L’Innamorato, Mazzo di Marsiglia
Infatti, Alejandro JODOROWSKY fornisce per questa lama un’originale chiave di lettura.

Anzitutto, egli pone in primo piano il carattere ambiguo della carta che non sembra affatto prestarsi a una decodifica univoca. In prima istanza, per esempio, ci si potrebbe chiedere: chi è il vero protagonista di questa scena? Vi sono quattro figure dalle sembianze umane (le tre persone e il Cupido), il sole e la terra (arata e ben in vista). A quale di queste figure corrisponderà L’Innamorato?

In seconda istanza, la carta sembra stimolare riflessioni sulle poco comprensibili relazioni tra i vari protagonisti. Per esempio, cosa sta succedendo in seno a questo terzetto? Un litigio? Una negoziazione? Una scelta? Un’unione? Che ruolo gioca l’angelo? E il sole? E la terra?

Soffermiamoci un momento sui DETTAGLI. I primi da prendere in considerazione sono gli sguardi. L’angelo sembra guardare il giovane in centro, o il personaggio sulla destra, il quale a sua volta non si capisce se stia fissando il giovane o il vuoto. Intanto il giovane e il personaggio a sinistra si osservano. Partendo dalla varietà di questi sguardi, è possibile ipotizzare che i tre personaggi rappresentino l’umanità intera?
Anche la posizione delle mani raffigurate descrive una scena complessa e tutt’altro che chiara.
Iniziamo con il personaggio di sinistra, una donna con la testa cinta di foglie verdi. La vediamo appoggiare una mano sulla spalla del giovane al centro. Si tratta di un gesto di protezione, di allontanamento, o di una spinta?  Con l’altra mano, invece, ella sfiora l’orlo del vestito del giovane al centro della scena. Sta tentando di avvicinarsi o lo sta respingendo?
Ora osserviamo il giovane al centro. Con la mano destra egli si stringe la cintura. E con la sinistra? Sta sfiorando il mantello della donna sulla destra, o intende sfiorarne il ventre? Sta forse proteggendo questa donna? E da cosa? Di sicuro, mentre egli compie il gesto, il suo sguardo volge a sinistra.
E ancora, la corona di verde indossata dalla donna a sinistra sarà alloro? L’alloro alluderà a una mente illuminata, o a una mente trionfante e dominatrice?

Quale sarà la lettura corretta? Difficile stabilirlo, anche perché le ipotesi sui rapporti che legano i tre personaggi sembrano infinite: una donna che scopre il marito con l’amante… un giovane che presenta alla madre la fidanzata… una mezzana che offre una prostituta a un viandante… un uomo che deve scegliere tra due donne (o tra vizio e virtù, come vuole l’interpretazione tradizionale)… una madre innamorata del fidanzato della figlia… una figlia che chiede alla madre il permesso di frequentare il ragazzo che ha scelto… una madre che predilige un figlio rispetto alla figlia…

Siamo sicuri solo di una cosa: l’arcano ci parla di relazioni, di unioni (o disunioni), di scelte sociali ed emozionali.

I tre personaggi potrebbero anche rappresentare le tre dimensioni dell’essere umano: intelletto, emozione, sessualità. Quindi, tre aspetti di un unico personaggio.
La terra ai piedi di questi individui risulta arata, forse a indicare che per arrivare al VI arcano occorre aver fatto un lungo lavoro preliminare di tipo psicologico, culturale, spirituale.

Arcano VI, L'Innamorato, Mazzo di Marsiglia, particolare
E se il grande innamorato fosse il Sole? Potrebbe essere inteso come fonte dell’amore universale.
E se fosse il Cupido? In fondo, essendo raffigurato con le fattezze fanciullesche, potrebbe indicare l’amore che si rinnova di continuo.

Insomma, secondo Jodorowsky questa lama spinge inequivocabilmente a porci domande sul nostro stato emozionale nel momento della consultazione del mazzo, ponendo l’attenzione su quanto siamo, o non siamo, soddisfatti di ciò che facciamo. Qualunque sia la domanda scelta nel momento della consultazione la carta invita a una riflessione.
Le parole chiave proposte da questo autore sono: Eros, Cuore, Unione, Dimensione emozionale, Conflitto, Ambiguità, Triangolo amoroso, Vita sociale, Comunità, Fratelli, Fare ciò che ci piace…


Bene, bene, il post si chiude qui. Vi invito a sbizzarrirvi nelle vostre interpretazioni, lasciandone traccia nello spazio dei commenti.

Buona settimana, un caro saluto e a presto! ^__^



N.d.R.: mi sono accorta che, nella fretta di pubblicare il post, avevo sistemato le varie parti in modo caotico. L’attuale versione è stata revisionata e corretta in maniera definitiva… meglio tardi che mai… chiedo scusa ai miei lettori, perdonatemi!  :-)



BIBLIOGRAFIA:
Rappresentatione di anima et di corpo, testo di Agostino Manni, musica di Emilio de’ Cavalieri, Creative Commons, MediaWiki
La Via dei Tarocchi, Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, Universale Economica Feltrinelli
Il Linguaggio segreto dei Tarocchi, Laura Tuan, De vecchi Editore

ICONOGRAFIA:
Immagine 1: Arcano VI del mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, detti anche Cary-Yale, XV secolo, Bonifacio Brembo, Yale University.
Immagine 2: Ercole al bivio, Annibale Carracci, 1595-1596, attualmente esposto al Museo nazionale di Capodimonte, Napoli
Immagine 3 e 6: Arcano VI, L’Innamorato, Mazzo di Marsiglia.
Immagine 4: Nota di Redazione
Immagine 5: Arcano VI, L’Innamorato, Mazzo di Marsiglia, particolare di Sole e Cupido.




lunedì 19 marzo 2018

FRANKEN-MEME







Sono stata insignita del FRANKEN-MEME 2017sia dal suo stesso autore, Nick Parisi del blog Nocturnia (ecco il POST), sia da Cristina Cavaliere del blog Il Manoscritto del cavaliere (ecco il POST). 
Sono passati mesi, ma alla buon’ora, ringraziando ancora una volta i miei benefattori, procedo con le mie segnalazioni! 

Ricordo qui le condizioni di partecipazione: 1 – non parlar male dei blog (la qual cosa è lontana anni luce dal mio stile, sicché…), 2 – indicare, sulla base delle categorie suggerite dal suo ideatore, quelli che ci hanno saputo coinvolgere più di altri, quelli che ci hanno sorpreso, quelli ritenuti meritevoli di essere scoperti, pubblicizzati e incoraggiati, ...

Ecco la mia carrellata:


I MUST!


Ivano Landi. Cronache del tempo del sognoIl blog di Ivano Landi presenta articoli impeccabili che con incredibile agilità spaziano in un’ampia rosa di temi. Ebbene, sia quando scrive di cultura underground (magnifici gli approfondimenti su fumetti, cinema, musica spesso accompagnati da un’attenta biografia dei loro autori…), sia quando affronta temi classici (storia, mitologia, letteratura,… assolutamente da non perdere la Blog Novel) lo fa con uno stile unico, molto piacevole, perennemente assestato su livelli qualitativi elevatissimi, offrendo al lettore continui rimandi filosofici e poetici. Insomma, Ivano qualunque cosa scriva riesce sempre a incantarti! 

Il Manoscritto del Cavaliere di Cristina Cavaliere. Il Manoscritto del Cavaliere è un blog multi-tematico che si caratterizza  per l’approfondimento, soprattutto storico e per l’eleganza. Con stile vivace e sguardo curioso, la mia amica Cristina accompagna il lettore in una sorta di macchina del tempo che consente una totale immersione negli avvicendamenti e nelle atmosfere di epoche diverse: medievale, moderna (con un importante focus sulla Rivoluzione francese), contemporanea. Anche la trasversalità del taglio conferito ai post è un ulteriore elemento distintivo di questo blog. È infatti molto frequente incontrare nei suoi articoli una lettura multi stratificata e quindi interdisciplinare di uno specifico tema. Credetemi, c’è “tanta, tanta roba”! 


Myrtilla’s House di Patricia Moll. Il blog di Patricia oltre a essere super fruttuoso (le uscite sono quotidiane) è spigliato, attraente e ricco di stimoli. L’effervescente blogger, che partorisce poesie, haiku, racconti e recensioni tra l’altro molto belli e alla velocità della luce, è riuscita a creare un format narrativo, chiamato Insieme Raccontiamo, semplicemente strepitoso e al quale, quando riesco (ma ormai lo avrete capito tutti che sono un bradipo) partecipo con sincero entusiasmo. Patricia, con la sua contagiosa simpatia è la vera star della blogosfera e chi non la segue non sa cosa si perde!



MENZIONI D'ONORE

Nocturnia di Nick ParisiIl blog di Nick si contraddistingue, già fin dalla grafica e dal nome, per uno spazio dall’atmosfera misteriosa e magica. I suoi post sono vere e proprie chicche, affrontate con taglio squisitamente giornalistico nelle quali l’autore ci accompagna lungo lo spartiacque tra realtà, mito e sogno. Tra le tante acute e coinvolgenti rubriche troviamo i Dossier Notturni, attraverso cui Nick gradualmente immerge i lettori nei misteri della cronaca nera, di ieri e di oggi; le Segnalazioni Nocturne, con cui consiglia tanti romanzi di genere fantasy e thriller, rassegne letterarie e/o cinematografiche; le imperdibili Interviste Notturne a scrittori, autori di fumetti, attori, eccetera. Se amate l’enigma, l’imperscrutabile, il soprannaturale non potete non passare da Nick! 

Io la Letteratura e Chaplin di Luz.  Il blog di Luz è uno di quelli che hanno catturato il mio cuore a prima vista, vuoi per l’ampio spazio dedicato al teatro, argomento che amo tantissimo e che per lei rappresenta una passione agita e portata avanti con successo, vuoi per le splendide recensioni delle opere dei grandi della letteratura. Ma il suo blog non finisce mai di stupire e, infatti, offre molti altri contributi tematici, riuscendo anche a toccare argomenti spinosi senza perdere l’afflato emotivo trascinante e uno stile grafico altrettanto sobrio ed elegante. Da lei c’è sempre molto da imparare!

Scrivere Vivere di Grazia GironellaUna blogger tostissima a parlare di tecniche narrative è senz’altro Grazia, la quale elargisce con generosità, sia argute riflessioni legate alla scrittura e sia brillanti recensioni. Da tutti i suoi post, inoltre, emerge una profonda ricerca spirituale che, come potrete immaginare, declinandosi spesso su temi affini alla filosofia orientale, mi ha sedotta fin dal principio. Mica ve lo vorrete perdere, vero?

Arcani di Marco Lazzara. Personalmente percepisco il blog di Marco Lazzara come un affascinante laboratorio nel quale la scienza è una ricercata padrona di casa che apre, con generosità e competenza, a discipline umanistiche, sociali e ambiti della creatività umana solo apparentemente lontani da essa. All’interno sono presenti diversi filoni tematici, tra cui: Arcani, un tributo al mondo dei Tarocchi; il mitoanalizzato soprattutto nell’ambito dell’offerta cinematografica; le emozioni acutamente trattate sotto molteplici punti di vista (letteratura, arte, musica, cinema e fumetto). Insomma, l’accattivante e sottile stile dei post di Marco cattura sempre. Un blog che invita ad aprire la mente!



LE NEW ENTRY!

Ariano Geta di Ariano Geta.  Approfitto di questo spazio per fare ammenda della mia spudorata pigrizia. Sono sempre rimasta favorevolmente colpita dalla finezza dei commenti lasciati da Ariano nei tanti post dei blogger che frequento e ogni volta che ciò è accaduto mi ripetevo che avrei dovuto iniziare a seguirlo. Finalmente è successo e ne sono soddisfatta. Nel suo blog ho trovato tanti spunti interessanti, in particolar modo quelli legati alla rubrica Modalità Acida,  e tante tracce, disseminate qua e là, che con soavità e compostezza parlano della storia e della personalità di questo autore sottile, curioso della vita e pervaso da un profondo senso di rispetto verso le persone. Direi che l’inizio è ottimo!      


I MERITEVOLI DI EMERGERE

Non saprei chi inserire… frequento solo top blogger! ^__^



GLI HIGHLANDERS

Moz O’Clock  di Miki Moz. Miki è un giovane, simpatico e vulcanico blogger che da anni e anni intrattiene, con diverse uscite settimanali, un numero spropositato di lettori. Volteggiandosi abilmente tra fumetti, cartoons, videogames, ricordi di vita quotidiana, e molto altro riesce a catturare l’attenzione di lettori di tute le età e con interessi differenti. Se vi piacciono i blogger dalla mente aperta, disinvolti e spregiudicati non avete da fare altro che seguirlo e non vi pentirete!    

Anima di carta di Maria Teresa Steri. Nello storico blog di Maria Teresa spiccano due precisi filoni. Il primo corrisponde indubbiamente alla rubrica Scrittura Creativa, ricca di post in cui l’autrice fornisce raffinati consigli sulla tecnica di scrittura e una serie di utili riflessioni sulla narrativa. Il secondo, invece, è legato alle Interviste e Recensioni di romanzi, soprattutto di scrittori esordienti. Che vi posso dire? Dal mio modesto punto di vista Maria Teresa è una grande e i suoi suggerimenti sono tanto precisi, quanto preziosi. Chapeau!


BLOGGER TORNA SUL BLOG!

Agli amici blogger che di recente hanno sospeso le pubblicazioni e che il fair play mi invita a non citare, faccio un grande “in bocca al lupo” per tutto, con l’augurio di tornare presto in gran forma. Ciao ragazzi!


I DESAPARACIDOS

Sono blogger da poco più di due anni, quindi troppo giovane (ahahhaaha!) per riempire questo spazio ;-)


Questo è tutto, miei cari. Mi auguro che abbiate gradito le mie scelte e vi saluto calorosamente! ^__^


PS 1il logo è stato creato ad hoc dal bravo Gian De Steja


PS 2: il colpo di coda dell’influenza degli ultimi giorni mi ha impedito di redigere la scheda di altri blog che seguo con interesse, pur intervenendo di rado. Ecco la lista:  

Think Creative di Marina Zanotta
Svolazzi e Scritture di Nadia Banaudi