lunedì 30 ottobre 2017

RIFLETTO(RI) su Marco Lazzara




Oggi il blog ha il piacere e l’onore di ospitare Guerra e Pace sul Retro di una Cartolina e a parlarci del libro sarà lo stesso autore, Marco Lazzara.



Titolo: Guerra e Pace sul retro di una cartolina

Autore: Marco Lazzara

Anno di pubblicazione: 2016

Formato: cartaceo, prezzo € 11,00
Formato: e-book, prezzo € 2,49
Link dove acquistarlo:




Non so se accada anche a voi, ma quando mi accingo ad approcciare le prime pagine di un libro scatta in me una sorta di jukebox mentale che seleziona un brano e quel pezzo diventerà la mia personale colonna sonora di lettura. Talvolta capitano interferenze che complicano l'assestamento della canzone.
Nel momento in cui ho iniziato a leggere Guerra e Pace sul Retro di una Cartolina non ho avuto esitazioni: il brano che lo ha accompagnato dall’inizio alla fine è stato Werewolves in London, di Warren Zevon, uno degli autori più acuti, divertenti, irriverenti e al contempo poetici del panorama rock di tutti i tempi.

Guerra e Pace sul Retro di una Cartolina è composto da una serie di racconti, molto brevi, inseriti all’interno di una cornice, la cui storia si sviluppa parallelamente alla lettura dei diversi brani contenuti. Questa cornice sostanzialmente costituisce un gioco, solo apparentemente spensierato, in realtà molto serio, in cui Marco provoca il lettore con i suoi geniali espedienti narrativi, per poi fornire una sorta di decifrazione in fase finale.

Così, ad attenderci all’interno delle tante perle che si susseguono a ritmo incalzante in questa collana, troviamo una nutrita gamma di personaggi, sempre tratteggiati con la penna intinta nell’inchiostro dell’umorismo più british, che racchiude, più o meno, l’intera umanità. 
Ma procediamo con ordine.

Marco, senza alcun dubbio, possiede un talento letterario notevole e lo dimostra in più modi. Il primo fra tutti è la capacità di abbordarti con insights di grande effetto: poche righe e sei totalmente dentro la storia.
I suoi personaggi, che a prima vista potrebbero sembrare normali, procedendo la lettura rivelano tratti inaspettati; le situazioni quotidiane, anche le più ovvie, si ribaltano e il lettore, una volta addentrato nel primo di questi episodi, diventa consapevole che ad attenderlo ci saranno situazioni impensabili in cui anche le proprie certezze rischiano di essere capovolte.  

Come con l’ascolto del brano di Warren Zevon, in un sottofondo di malinconica ironia che rende “reale” anche la storia più fantasiosa, si viene catapultati nelle esistenze di strani eroi schiacciati dalle loro stesse debolezze e da questa irrisolutezza trapela la frattura della normalità
Insomma, passando attraverso casi spassosissimi, fra i tanti cito quello dell’arsenomaiolina, ci si ritrova di fronte a uno specchio nel quale tutti, prima o poi, temiamo di guardarci.

Non aggiungo altro, se non un accalorato invito a leggere questo libro dalle molteplici e accattivanti atmosfere: grintose, cupe, sognanti.


Biografia dell’autore:
Marco Lazzara nasce a Moncalieri, Torino, il 24 giugno 1984, giorno di San Giovanni Battista, ma anche Notte delle Streghe.
Dopo la laurea in Chimica, si è dedicato alla formazione e all'insegnamento: tiene da diversi anni corsi di chimica, igiene e sicurezza.
È autore di numerosi racconti, raccolti in quattro antologie, in cui ama mescolare i diversi generi letterari in soluzioni diverse e originali.


Ed ecco l’intervista!




[D] Anzitutto vorrei ringraziarti per aver accettato di presentare il tuo libro ai lettori de “L’angolo di Cle”!
Io, come tanti altri, ho avuto il piacere e l’onore di conoscerti attraverso il tuo acutissimo e sorprendente blog, e, in questo modo, approfondire innumerevoli temi da te trattati. Tuttavia, tra i frequentatori di questo piccolo spazio c’è anche chi non è mai approdato su “Arcani” e quindi passo alla domanda “rompighiaccio”: ti andrebbe di raccontare qualcosa di te, Marco, come uomo e come autore?
[R] E io ti ringrazio per avermi voluto ospitare!
Di formazione io nasco come chimico, ma con gli anni sono divenuto un chimico atipico, perché, pur continuando a trattare la mia materia, mi sono anche orientato verso altre direzioni, che mi trovo a utilizzare nel mio lavoro di docente e formatore. L’altra attività che occupa il mio tempo sono i libri: ne ho già pubblicati quattro, e non saranno gli ultimi!
[D] Guerra e pace sul retro di una cartolina è un succulento gioco di narrazione nella narrazione, ottenuta attraverso un sapiente ricorso a tecniche di incastonatura di brevi racconti in più cornici. Di primo acchito, ho pensato a un omaggio al Calvino del Se una notte d’inverno un viaggiatore e alla celebre Mille e una notte. Ma com’è nata realmente l’idea? E quali altri autori e generi, se ci sono (e secondo me, ci sono), ti hanno ispirato soprattutto?
[R] Mentre ultimavo il mio secondo libro, ho cominciato a scrivere una serie di racconti molto brevi, inizialmente pensandoli come intermezzo a racconti più lunghi. A un certo punto mi sono detto che poteva essere interessante realizzare un intero libro solo con questi e mi sono dato come traguardo arrivare a 100. Nel secondo libro i racconti erano inseriti in una cornice (quella degli Arcani Maggiori dei tarocchi) e volevo dare una continuità; così ecco la storia raccontata nel Prologo ed Epilogo. Dopo aver letto Se una notte d’inverno un viaggiatore è nata l’idea di strutturarlo con delle cornici a incastro. Per citare un’altra opera potrei dire L’Atlante delle Nuvole di David Mitchell, che condivide alcuni aspetti col mio libro.
[D] La tua opera, che personalmente ho apprezzato davvero molto, al di là dell’effetto di intrattenimento divertente e spiazzante, offre molteplici spunti di riflessione su tematiche serie solo apparentemente lontane dalla realtà vissuta da ciascuno di noi. Qual è il messaggio principale che volevi veicolare?
[R] “Guerra e Pace sul Retro di una Cartolina” vuol dire essere straordinari, avere la capacità di fare qualcosa apparentemente impossibile, come scrivere il romanzo di Tolstoj sul retro di una cartolina. Ritengo che il vero messaggio del mio libro sia che la vita è imprevedibile, e proprio per questo tanto straordinaria.
[D] Leggendo la tua raccolta di racconti mi son detta: ecco che Marco ci attira ancora una volta nella frattura della normalità, nello specchio in cui tutti temiamo di guardarci. È così?
[R] É qualcosa di cui abbiamo bisogno. Viviamo in un mondo strano, complesso e talvolta pericoloso. Per riuscire a farcela abbiamo bisogno dell’immaginazione, e più le storie che raccontiamo sono strane e complesse, meglio è, perché prima di ogni cosa dobbiamo confrontarci con noi stessi, soprattutto con quegli aspetti di noi che abbiamo difficoltà ad accettare e di cui abbiamo timore.
[D] Ho avuto l’impressione che ciascun racconto echeggi rimandi alla vita di ciascuno di noi: la solitudine, l’emarginazione del diverso, l’ottusità, la caparbietà, l’effimera brama di potere, che inebria e abbruttisce,… Oppure mi sbaglio?
[R] Immagina di percorrere una galleria in cui sono appesi una serie di dipinti. Mentre avanzi, ti soffermi un momento a osservare ogni ritratto, ammirando le sfumature ironiche, quelle discutibili, quelle ammirevoli, quelle esecrabili. E a un certo punto, guardando il soggetto, ti chiedi: “Potrei essere io quello che è stato dipinto?”
[D] Se dico relatività, memoria, giustizia, fatalità, ambiente, cosa risponderesti?
[R] Ognuno di noi è un individuo unico e irripetibile, quindi vede il mondo in maniera personale. La persistenza della memoria può essere oppressiva, ma anche consolatoria. La giustizia è una silente compagna che cerca di farci tenere sempre alta la testa. Non credo al destino: siamo ciò che vogliamo essere. Siamo tutti connessi in un sistema che ci relaziona con noi stessi, gli altri e il mondo attorno e dentro di noi.
[D] Un altro elemento che mi è parso di intercettare in alcuni racconti è l’uso della tecnica del contrappasso: ad alcuni protagonisti riservi un giro all’inferno in compagnia delle vittime del loro odio. In un certo senso, è così anche per il “padre” e McCarthy? E McCarthy è un omaggio all’autore di Non è un paese per vecchi?
[R] Di norma contrappasso è punizione, ma in quel caso diviene perdono e redenzione. Quello è il punto nel libro dove finalmente si capisce cos’è Guerra e Pace sul Retro di una Cartolina, fino poi la conferma nell’Epilogo. La storia, che parla della faida tra due gentiluomini inglesi, ha un sottofondo di umorismo molto british; il nome McCarthy è tipicamente scozzese, e in questo volevo richiamare i contrasti tra Inghilterra e Scozia.
[D] Ad un certo punto, nel tuo libro, c’è uno strepitoso ribaltamento dei ruoli. Ritieni che sia davvero impossibile per chiunque giungere alla conoscenza della realtà?
[R] Per conoscere qualcosa bisogna anzitutto comprenderlo: solo allora è possibile dire di conoscerlo davvero. Il fatto è che noi non comprendiamo la realtà, ma la interpretiamo: non vediamo onde elettromagnetiche, ma immagini; non sentiamo vibrazioni, ma suoni. Non la fruiamo per come è, ma elaboriamo informazioni attraverso il nostro apparato percettologico prima, neuropsicologico poi. Due individui esperiscono la realtà allo stesso modo? È impossibile dirlo, perché un metro non può misurare se stesso. Ci vorrebbe un fattore di confronto esterno. Che però non esiste. E come se questo non bastasse, l’osservatore stesso, già solo per l’atto di osservare, modifica la realtà che lo circonda. Quindi non credo sia possibile la conoscenza essenziale della realtà. Possiamo solo provare a interpretarla. Sperando di azzeccarci.
[D] Uscendo dalla metafora, quali sono per te i migliori pregi di una persona e quali i suoi peggiori difetti?
[R] Per me i migliori pregi sono la compassione, la comprensione e la lealtà; i peggiori difetti l’egoismo, la superbia e l’avidità.
[D] Già attraverso il tuo blog, così come in Guerra e pace sul retro di una cartolina si capisce che la banalità non fa parte del tuo mondo. Sono tantissimi i risvolti inaspettati, i fatti imprevisti, le incisive scene grottesche, i colpi di scena e i finali imprevedibili che si trovano andando avanti nella lettura del tuo libro. Tra letteratura e scienza, quale delle due ha avuto maggior influenza su te e sul tuo stile autoriale?
[R] Credo che entrambe abbiano avuto la loro dose di influenza. Come diceva Primo Levi: “Scrivo perché sono un chimico”.
[D] Anche a te riservo la domanda “pestifera”: cosa pensi del fatto che viviamo in uno dei paesi europei in cui si legge meno?
[R] Secondo me il dato è fuorviante perché considera un punto di vista meramente commerciale, senza tenere conto di biblioteche pubbliche e private. Aggiungo inoltre che spesso è più importante cosa si legge, non quanto si legge. Purtroppo si tende facilmente a confondere la qualità con la quantità.
[D] È arrivato il momento di salutarci e non può mancare la domanda di rito: ci vuoi anticipare qualcosa sui tuoi progetti futuri?
Ti sono enormemente grata, Marco, del tempo che hai dedicato a L’angolo di Cle e ai suoi lettori. È stato un onore e un grande piacere averti qui. Mi auguro che tu voglia tornare presto a trovarci!
[R] Ci sono diversi progetti a cui sto lavorando. Per adesso l’unica cosa che anticipo è che di qui a breve rivelerò il primo di questi.
Ringrazio ancora te e i tuoi lettori: se hanno domande risponderò molto volentieri!


Ora la parola spetta a voi, nel frattempo auguro a tutti una buona settimana! 

  

14 commenti:

  1. Marco è per me un importante stimolo, con la sua prolificità unita alla capacità di scrivere, a pubblicare al più presto io stesso qualcosa. Non voglio essere da più di lui, ma neanche da meno ;-)
    Un consiglio però devo devo darglielo comunque: che riempia le sue quarte di copertina con il suo ritratto fotografico, così che si crea un pubblico di fan femminili che neanche Benji & Fede e le vendite dei suoi libri schizzano alle stelle.

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    1. Beh Ivano, in fondo neanche tu scherzi con la tua blog novel. Ti manca solo il pubblicarla al di fuori del blog. :)

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    2. Grazie per la fiducia, Marco, spero ben riposta. Ma intanto dovrei riuscire a finirla.
      Ritengo più probabile che nel frattempo veda prima la luce "L'Estate dei Fiori Artici".

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  2. Marco Lazzara è bravissimo, devo però condividere il suggerimento finale di Ivano: con la sua foto acquisterebbe tante lettrici femminili in più.

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    1. Ciao Nick, grazie del passaggio e del simpatico commento. Pur considerando l’aspetto esteriore di Marco un valore aggiunto non trascurabile, capace di attrarre ulteriori lettori (perché mai solo lettrici?), penso che in fase di valutazione di un testo contino molto di più le sue idee e il suo stile letterario e da questo punto di vista né io né te nutriamo dubbi: è molto bravo.

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    2. Però così perderei quell'alone di mistero che mi contraddistingue! :)

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  3. Bella idea, più che altro una sfida per chi non vuole leggere lamentandosi di "libri troppo lunghi": se non riesce nemmeno con questi racconti, è miserevole!
    Faccio i miei complimenti all'autore e alla sua capacità di mettersi in gioco, così come li faccio a te per la tua bella intervista.
    Un abbraccio!

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    1. Hai proprio ragione, Francesca, è davvero una bella sfida, sia essa autoriferita perché non è facile scrivere un racconto compiuto in una pagina (figuriamoci cento), sia in senso eteroriferito perché in questo modo anche chi detesta i romanzi troppo lunghi non ha più alibi. 😉😊
      È sempre bello leggere i tuoi bei commenti, permettimi infine di ringraziarti tantissimo dei complimenti e di ricambiare l'abbraccio! 😊

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    2. Grazie! :)
      In fondo uno potrebbe leggere un racconto al giorno e così ne avrebbe per più di tre mesi. Ma secondo me uno non resiste alla tentazione e va avanti per forza! :)

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  4. Grazie all'intervistato e all'intervistatrice per questo bel colloquio! Leggendolo, mi sono ritrovata presente, proprio come se fossi stata in un salotto virtuale, anche se nelle vesti di una spettatrice silente. Acquisterò senz'altro a breve Guerra e pace sul retro di una cartolina, sono rimasta ammirata dall'idea che sta alla base del progetto. E poi l'endorsement di Clementina, che è una lettrice acuta e attenta, è una garanzia di qualità.

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    1. Troppo buona, Cristina! Ti ringrazio di ogni parola lasciata qui sopra e sono felice del tuo apprezzamento. :)

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    2. L'ho acquistato e scaricato ieri sera. :)

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    3. Evviva! *_*
      Buona giornata, Cristina e grazie di tutto! :)

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    4. Ma grazie, Cristina! Buona lettura! :D

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dani.sanguanini@gmail.com