lunedì 20 marzo 2017

I Tarocchi classici: le Figure negli Arcani minori – i Fanti 5/30








In mezzo a un fitto bosco, un castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio: cavalieri e dame, cortei reali e semplici viandanti. Passai per un ponte levatoio sconnesso...

Questo è l'incipit de Il castello dei destini incrociati, di Italo Calvino,  pubblicato per la prima volta dall’editore Franco Maria Ricci nel 1969 all'interno del volume Tarocchi, il mazzo visconteo di Bergamo a New York, una colta dissertazione sulle splendide miniature di Bonifacio Bembo (risalenti al XV secolo). Il libro, nel quale l'autore incastra con un riuscito espediente letterario tante storie differenti legate le une alle altre da un insolito filo rosso, è formato da due parti: la prima che porta il titolo del libro e la seconda, La taverna dei destini incrociati, scritta precedentemente. La seconda parte è scritta usando lo stesso espediente, ma prendendo come punto di partenza un differente mazzo di carte, quello degli Antichi tarocchi di Marsiglia.
“Ho cominciato con i tarocchi di Marsiglia - afferma Calvino nella presentazione – cercando di disporli in modo che si presentassero come scene successive d’un racconto pittografico. Quando le carte affiancate a caso mi davano una storia in cui riconoscevo un senso, mi mettevo a scriverla”.

Stupendo, non sembra anche a voi?
Bentornati, cari amici, a questo punto direi che possiamo introdurre il tema del nostro quinto appuntamento dedicato ai Tarocchi. In quest’occasione, infatti, inizieremo ad approfondire il secondo gruppo degli Arcani minori nel quale sono rappresentate le Figure. Quindi, dopo aver analizzato la simbologia dei numeri per comprendere come vengono accostati i vari elementi, ci focalizzeremo sul ruolo svolto dalle persone nei Tarocchi per affrontare l’aspetto più sociale.

Giocatori di carte, affresco in casa Borromeo, Milano, 1440, attribuito a Michelino da Besozzo 


Nei Tarocchi di Marsiglia, come vedrete, ci troviamo di fronte ad una struttura 4 x 4, perché in ogni seme troviamo quattro personaggi, ma in altri mazzi la configurazione risulta differente, cioè 3 x 4. Vale dunque la pena di inquadrare la situazione dal punto di vista storico.

L’indovina e il Matto, Lucas van Leyden, 1510 c.a., Museo del Louvre, Parigi 

La particolarità delle cosiddette Figure  di Corte all’interno degli Arcani minori è quella di non essere numerale e tale condizione, trasversale a tutti i mazzi di Tarocchi a partire da quelli più antichi, ha creato parecchi problemi agli esoterici.
Infatti, da Eliphas Lévi a Papus e i suoi seguaci, gli esoterici si sono trovati di fronte ad un dubbio enorme: sebbene riuscissero a collocare facilmente, seguendo una logica gerarchica, il Fante, la Regina e il Re, non erano in grado di trovare un accordo sulla corretta collocazione del quarto personaggio: il Cavaliere.

Va detto che questa loro défaillance trova spiegazione nell’approccio distorto, e per alcuni studiosi anche eccessivamente superficiale, ai Tarocchi.
Secondo il punto di vista di Alejandro Jodorowsky (e personalmente approvo in pieno la sua tesi), il loro errore ha origine nell’aver voluto attribuire un significato preciso a ciascun trionfo ispirandosi alle teorie cabalistiche e omettendo in questo modo di osservare scrupolosamente la ricorsività dei simboli in più lame. Al contrario, ciò che aiuta ad avere una visione più chiara e complessiva di queste carte è tenere presente che in un Arcano il tutto è la somma dei suoi particolari.  Diversamente, partendo da un’analisi ben poco oggettiva, secondo cui la chiave di lettura doveva necessariamente coincidere con il nome di Jahve, Lévi, Papus e gli altri seguaci hanno deciso di risolvere la questione attraverso un compromesso che li ha portati a disporre le figure nel seguente ordine: Fante, Cavaliere, Regina, Re.


Altri studiosi inglesi, invece, non sapendo come gestire la figura del Cavaliere, l’hanno addirittura eliminata. Nei mazzi di carte inglesi, infatti, sono state mantenute solo 3 figure: Jack (Fante), Queen (Regina), King (Re).
Altri ancora, come ad esempio Aleister Crowley, hanno trasformato a propria discrezione le figure inventando principi e principesse, mai apparsi nei Tarocchi.

Senza entrare nel vivo della polemica, che richiederebbe uno spazio ben diverso da quello offerto da un post, secondo le teorie più recenti, l’ordine più corretto di collocazione delle figure parte da un criterio interpretativo secondo il quale i Tarocchi non illustrano la Cabala, ma sono il ritratto dell’universo. Pertanto, tenendo sempre come benchmark l’Arcano de Il Mondo (così come abbiamo fatto per l’analisi del simbolismo numerico degli altri arcani minori), la corretta successione è la seguente: Fante, Regina, Re, Cavaliere.


Il senso di questa disposizione spiega una gerarchia di personaggi nella quale ritroviamo per ciascun Seme un dinamismo parallelo a quello della numerologia.

In questo modo, il Fante si colloca tra dubbio e azione; la Regina concentra lo sguardo sul proprio elemento e rimane vincolata tra gli agi della stabilità  e la tentazione di spingersi oltre (si noti che una consultante donna può benissimo estrarre un Re o un Fante per descrivere la propria situazione); il Re è cosciente del mondo esterno nel quale si svolgerà la sua azione, ma non agisce; il Cavaliere rappresenta la perfezione, quindi non è la perfezione, ma procede e agisce per portare il proprio messaggio nel mondo in nome del Re.

Iniziamo, quindi, ad analizzare la figura dei Fanti


Il Fante, come già accennato, si colloca tra il grado 2 e il grado 3, vale a dire tra il potenziale accumulato e l’azione. Ne consegue che il Fante è una figura esitante, rappresenta l’energia giovane, ancora inesperta, che dev’essere ancora lavorata, conosciuta, messa a punto e organizzata. La sua posizione è quella di un executive, un esecutore obbediente che non possiede l’esperienza necessaria per prendere una iniziativa personale. Il lato rischioso del Fante consiste, infatti, nel venire preso da un eccesso di dubbio o dal lasciarsi possedere dall’impulso, agendo in modo imprudente.

Ora caliamo ciascun Fante all’interno del proprio Seme e “ascoltiamo” cosa ci racconta.


Il Fante di Spade

Osservate l’immagine – io mi limiterò a evidenziare alcuni aspetti lasciandovi il piacere di scoprirne altri che, se vorrete, potrete segnalarmi in seguito – e  noterete che il Fante mostra tratti delicati ed eleganti. Questo aspetto non è necessariamente rincuorante, perché tanta delicatezza potrebbe tranquillamente trasformarsi in ipocrisia, proprio sulla base del posizionamento nei gradi 2 e 3. Egli impugna la spada, che simboleggia il Verbo e l’intelletto, quindi ha accumulato apprendimenti, ma non conosce ancora l’utilità pratica della sua erudizione. Infatti, noterete che la spada è rivolta verso il cappello: esita, forse pensa di rinfoderarla per dubbi intellettuali, non è ancora pronto ad agire, i suoi pensieri sono sempre contraddittori (e infatti anche i suoi piedi appaiono separati e guardano in direzioni opposte). Questo giovane insicuro sta ancora cercando la propria strada, il proprio ruolo e per questo gli sono familiari ruoli terziari, non certo di azione e comando. Trattandosi comunque di un giovane curioso e intelligente, attento e vigile, rende al meglio nei panni del controllore, di colui che sorveglia una situazione. È una persona abile e pignola, ma non aggressiva: tutte le caratteristiche del Seme in lui vengono a mancare, per cui non è battagliero, non è foriero di difficoltà, non è incline alle dispute.

Talvolta si riferisce a una persona all’inizio del suo percorso, o a un figlio, o a un parente, a un amico di cui non ci si deve fidare ciecamente. È una carta che parla di prudenza, di attesa, di curiosità e di indiscrezione. Ci parla anche di esami, di studio, di analisi, di un’assenza temporanea di conflitti che precede l’arrivo di notizie e sorprese.

Quando la carta appare capovolta, l’imprevisto e la sorpresa saranno ancora più impattanti. Potrebbe trattarsi di un cambiamento radicale, magari violento, di un capovolgimento di una situazione che veniva considerata, a torto, stabile. Il significato assumerà differenti colorazioni a seconda delle carte vicine. In ogni caso, il Fante rovesciato fa riferimento ad una persona aggressiva, vendicativa; può trattarsi di un ladro, di una spia, un impostore, un avventuriero, un vagabondo, un ipocrita, un invidioso. È una carta che segnala inimicizie e antipatie che il consultante dovrà affrontare e, quando le carte vicine sono molto negative, può riferirsi anche a squilibri (di vario ordine), ricatti, furti, minacce, calunnie.  


Il Fante di Coppe

Osservatelo con attenzione. Noterete anche voi che si tratta di un personaggio piuttosto ambiguo: potrebbe essere giovane, ma anche vecchio; potrebbe essere un uomo, ma anche una donna. Entrambi i piedi sono rivolti nella medesima direzione, cammina verso sinistra, il lato del cuore del lettore, perché il suo maestro è appunto il cuore e questo significa che tutto ciò che questo personaggio riceve lo prodiga con amore. Tuttavia, se il cuore spinge ad idealizzare l’altro, può anche originare rancore nei suoi confronti. Una coroncina gli cinge la testa ed essa è decorata da un’ellisse rossa (il rosso è il colore della passione) che finisce esattamente al centro della fronte. In pratica, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un Fante che esita, non a caso i suoi sono piccoli passi. Noterete anche che questo Fante ricopre il suo simbolo, una coppa, con un timido velo azzurro (colore della spiritualità) e non sa nemmeno se tenerlo aperto, abbandonandosi alle sue emozioni, oppure richiuderlo nel timore di essere ferito nella sua sensibilità (il coperchio viene tenuto nell’altra mano rivolto verso il basso, come a dire: “mi devo fidare o è meglio chiudere?”. Insomma, questo Fante oscilla tra la generosità e l’egoismo. Ma entriamo più nel dettaglio.

Generalmente il Fante di Coppe viene associato una persona che risponde ad un fenotipo chiaro, magari non sarà bionda e non avrà gli occhi azzurri o verdi, ma avrà l’incarnato delicato, pallido. Si tratta di un giovane ( tutti i Fanti corrispondono ad una età che oscilla da quella più tenera del bambino, fino ad un massimo di venti-ventidue anni) riflessivo, timido, tranquillo. Può trattarsi di uno studente, di un artista sensibile, di un sognatore. Se a consultare le carte è una giovane, questo è il suo corteggiatore, o un amico leale che incontra sempre molto volentieri. Diversamente viene associato a un collaboratore, un figlio, un nipote da seguire e aiutare (anche un bambino). La carta preannuncia l’arrivo di notizie relative ad un’unione o a una nascita, ci parla di una situazione ancora allo stato embrionale che è destinata a evolversi positivamente grazie ad un intervento esterno.

Anche quando la lama esce capovolta rimane moderatamente favorevole. Questo arcano è sempre di stampo affettivo, foriero di attrazione, affetto, passione, ammirazione, seduzione e facile conquista. Solo in presenza di carte negative l’arcano capovolto fa riferimento a delusioni derivate da eccessivo romanticismo e a complicazioni sentimentali. In questo caso, segnala invidia, gelosia, egoismo, slealtà, permalosità. Può anche significare dispute e intrighi a causa di una donna, inganni scoperti, pettegolezzi.   


Fante di Denari

Come sempre, ci accostiamo osservando l’arcano: il Fante di Denari indossa un cappello a tesa larga, un accessorio senza dubbio adulto, senza orpelli svolazzanti e che già di per sé segnala in questo personaggio una tensione alla concretezza del tutto assente nel precedente. I piedi appaiono separati e orientati in due direzioni opposte (come nel caso del Fante di Spade), come a dire: “mi dirigo verso l’azione e al contempo verso la ricezione”. Un ulteriore elemento degno di grande attenzione è la rappresentazione del suo simbolo, che inevitabilmente rimanda all’idea di ambiguità. Infatti, come potrete notare, questo Fante viene sempre raffigurato con due denari d’oro: uno lasciato a terra, l’altro tenuto nella mano destra (quella generalmente considerata attiva) e rivolto verso il cielo. L’oro è sinonimo di qualcosa di prezioso, ma anche di qualcosa di sacro e dunque il nostro personaggio ci indica due cose: da una parte, custodisce nella Terra un segreto (potrebbe essere l’esperienza ancora inutilizzata) e, dall’altra, innalza verso la Coscienza le ricchezze che racchiudono la promessa della trasformazione della materia in spirito. Con il Fante di Denari si può dire che ha inizio un procedimento alchemico: la materializzazione dello spirito e la spiritualizzazione della materia. Tutto questo, però, indica un inizio: siamo solo all’alba.

Veniamo, dunque, all’interpretazione. Il Fante di Denari ci parla di ricerca e di affermazione attraverso un personaggio un po’ ambiguo che si porge come disponibile, ma che non nasconde una punta di interesse personale. Dal punto di vista fisico viene associato sia a giovani biondi, che a giovani bruni. Ciò che più di ogni altro aspetto contraddistingue questo Fante è l’ambizione, la determinazione, la volontà di iniziare un’impresa. La carta ci parla di un giovane con ottime possibilità di affermazione, nello studio o nel lavoro, ottenuta attraverso l’impegno, l’intelligenza, una mente vivace e uno spirito critico, desideroso di apprendere e il senso pratico. Quasi sempre ci troviamo di fronte ad una persona concreta, impegnata, aperta alle novità e interessata al denaro, cui dà il giusto valore. Può trattarsi anche di un amico che contribuirà al successo del consultante, di un assistente, un collaboratore, o di un concorrente con il quale è possibile raggiungere un buon accordo. Quando l’arcano viene declinato al femminile, si riferisce ad una giovane che cerca di guardare oltre le apparenze, è molto acuta, penetrante, talvolta ipercritica.

Quando la  lama esce rovesciata allude a perdite economiche, a stravaganze pericolose che si ritorcono contro. Il consultante potrebbe essersi dimostrato a torto generoso con qualcuno e ora si accorge di aver sperperato il proprio denaro. Oppure, potrebbe far molto, ma si perde in quisquilie, accontentandosi di una posizione subalterna invidiando chi fa carriera al posto suo. Oppure può segnalare disinteresse per lo studio, disonestà, cattive notizie sull’impiego del denaro, furti.


Fante di Bastoni

Eccolo qui, guardatelo: si offre al lettore con il volto di profilo; indossa un copricapo di foggia assai diversa rispetto agli altri due, una sorta di cuffia rossa e gialla; i piedi sono rivolti in un’unica direzione, verso destra (è guidato dall’istinto); il verde è il colore del suo simbolo, ma anche della calzamaglia che indossa; le sue mani si incrociano intorno al bastone. Procediamo: il verde è anzitutto il colore della natura. Il Fante di Bastoni è il più istintivo tra tutti i Fanti, volendo, lo potremmo definire animalesco. Egli punta deciso verso la sua meta (non si cura di noi, ma procede concentrato guardando nella direzione cui si rivolge). Sta appoggiando il bastone (verde, come l’istinto, ma anche come la gelosia e la rabbia) a terra, o è pronto a fenderlo in aria per assestare un colpo? Qui sta il senso dell’arcano: questo giovane sta prendendo una decisione e anche le sue mani incrociate sembrano parlarci di due tendenze opposte, come se pensasse: “Continuo ad accumulare energia, nel cui caso appoggerò il bastone a terra, oppure lo sollevo e assesto un formidabile colpo verso l’ignoto?”. Ecco, dunque che esita: è consapevole che un simile colpo lo cambierà per sempre, non sa ancora bene cosa fare, tuttavia, il suo sguardo è rivolto alla destra del lettore, per cui è intenzionato ad andare avanti… e potrebbe rivelarsi una bomba pronta ad esplodere! 
   
Andiamo all’interpretazione. Il Fante di Bastoni è sempre considerato un arcano di movimento e si connette a qualcosa che arriva da lontano. Ha a che vedere con i viaggi, con gli stranieri e, soprattutto, con notizie in arrivo, il cui verso (favorevole o contrario) verrà deciso dalle carte vicine e dalla sua posizione nel gioco. In genere migliora il senso delle carte vicine. Fa riferimento ad un giovane, in questo caso si tende ad associarlo con una persona bruna, leale e messaggero di notizie. Il seme di Bastoni allude allo studio, alla ricerca, quindi si tratta di un giovane studente, un intellettuale che potrà essere d’aiuto al consultane. Dal punto di vista delle relazioni sentimentali, viene associato ad un figlio scuro di capelli, ad un fidanzato o corteggiatore sincero, ad un bambino gentile e molto vivace, ad un parente molto affezionato al consultante. Essendo una carta incentrata sul movimento, segnala importanti notizie in arrivo, spesso lungamente attese, soprattutto dopo un periodo di stagnazione, che andranno a sconvolgere il coso degli eventi (per l’effetto del gran colpo sferrato con il bastone). Allude alla necessità di riflettere con cura su idee, progetti, situazioni insolite.

Quando esce capovolta la carta ribalta il senso del contenuto delle notizie attese, che si trasformano in avvertimenti, notizie spiacevoli, impedimenti ad un viaggio o ad un trasloco. Sul piano delle persone fa riferimento ad un collaboratore superficiale, uno studente svogliato, un individuo inconcludente. Per ultimo, ci parla di discordia, rotture, malattie legate ad un parente.


Vi è piaciuto il post?

Cosa vi ha colpito di più, in positivo o in negativo? 

Quali altri elementi/aspetti avreste messo in luce partendo dall’osservazione di questi arcani? Come mai?

Augurandomi che la puntata sia stata di vostro gradimento, mi fermo qui. Prima di congedarmi, ringraziandovi e salutandovi con affetto, vi annuncio che nel prossimo post sui Tarocchi analizzeremo le figure delle Regine.

Infine, se qualcuno avesse perso le precedenti puntate di questa rassegna e volesse recuperarle, metto a disposizione qui i link della prima, della seconda, della terza e della quarta


Alla prossima ;-)



ICONOGRAFIA:

Bonifacio Bembo, Fante di Coppe del mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, detti anche Cary-Yale, secolo XV, Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University– pubblico dominio, via Wikimedia Commons

Bonifacio Bembo, Regina di Denari del mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, detti anche Cary-Yale, secolo XV, Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University– pubblico dominio, via Wikimedia Commons.

Bonifacio Bembo, Re di spade del mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, detti anche Cary-Yale, secolo XV, Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University– pubblico dominio, via Wikimedia Commons

Bonifacio Bembo, Cavaliere di coppe del mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, detti anche Cary-Yale, secolo XV, Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University– pubblico dominio, via Wikimedia Commons

Giocatori di carte, affresco in casa Borromeo, Milano, 1440, attribuito a Michelino da Besozzo – pubblico dominio, via Wikimedia Commons

L’indovina e il Matto, Lucas van Leyden, 1510 c.a., Museo del Louvre, Parigi – pubblico dominio, via Wikimedia Commons

Tutte le altre immagini, relative alle Figure degli Arcani minori dei Tarocchi di Marsiglia, sono a mia cura.


BIBLIOGRAFIA:

La via dei Tarocchi, Alejandro Jodorowsky, Marianne Costa, Feltrinelli

Il linguaggio segreto dei Tarocchi, Laura Tuan, De Vecchi Editore

Tarocchi i poteri magici, Omar e Zaira, Res Nova Libri

Il castello dei destini incrociati, Italo Calvino, Mondadori





14 commenti:

  1. Caspita, ci hai preparato un vero e proprio questionario da compilare alla fine ;-)
    Il post mi è piaciuto, così come lo splendido affresco che hai riprodotto e che non conoscevo.
    Quel che più mi ha colpito dell'iconografia delle lame è che il fante di denari e il fante di coppe appaiono tutti concentrati sui loro simboli, mentre il fante di spade e il fante di bastoni hanno lo sguardo rivolto altrove.

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    1. Ciao Ivano, grazie e bentornato! Dici bene, mi sono lasciata prendere la mano con i rilanci e meno male che a un certo punto ho desistito :-D
      Ottima la tua osservazione: la lama del fante di bastoni esprime movimento e, infatti, ci mostra un giovane il cui tentennamento è suggerito solo dalla posizione delle mani sul simbolo e non dallo sguardo, già in avanti (è l'unico a farlo), né dai piedi, che già camminano verso il futuro (dalla sinistra alla destra del lettore, come l’orientamento di lettura dei tarocchi). Invece, il fante di spade guarda indietro ed è pure mancino... Viene da pensare che sorvegli qualcosa o qualcuno oppure che rifletta sulle esperienze passate per poi trovare la spinta ad agire... non ha ancora scelto la direzione verso cui avviarsi. Gli altri due fanti sono concentrati sul simbolo, ma solo quello di coppe cammina verso il passato: forse è intrappolato nel passato a causa del suo stesso simbolo. Il fante di denari è anche lui sedotto dal simbolo, in particolare da quello che rivolge al cielo, ma lo sbilanciamento della tesa del cappello mi fa immaginare che la sua mente lo spingerà verso il futuro... nessuna certezza, è solo un'ipotesi ;-)

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  2. Ciao! Sì, il post mi è piaciuto moltissimo e sono rimasta colpita come sempre dalle immagini che ci hai proposto, in particolare dall'affresco e dalle Figure di Corte secondo gli esoterici: stupende! Poi ti confesso che, leggendo, ho fortemente desiderato l'incontro con un fante di bastoni che sia pronto a sferrare un bel colpo deciso. Movimento!!!

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    1. Ciao Stella :-D L'incontro con il fante di bastoni mi ha fatto piegare in due dalle risate e in quanto al bisogno di movimento sappi che hai già una seguace :-D ;-) Le lame che ho usato per dimostrare la sequenza ideata dagli esoterici sono di Bonifacio Bembo, appartengono alle collezioni dei Visconti (beati loro!)... non avevo a disposizione le carte di Wirth e/o i suoi compagni occultisti, ma mi son detta: dai queste son decisamente più belle ;-) Un bacione e a presto :-D

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  3. Credo che questa volta, Clementina si sia davvero superata. Il post è di tale bellezza che mi sono incantata più volte, tornando ripetutamente indietro. Tante le informazioni, tante le icone splendide e tante le cose da apprendere su un mondo che molti hanno apprezzato solo davanti ad una veggente, non sapendo minimamente cosa simboleggiasse questa o quella carta. Mi è rimasta impressa l'espressione."Il tutto è la somma dei suoi particolari", una visione che ricerca in ogni piccolo dettaglio l'interezza del significato. La figura del fante, dopo aver letto attentamente il post, non ha più segreti in ogni suo seme. Mi ha fatto riflettere profondamente la spiegazione riguardo alla fragilità della figura, giovane, ancora in erba, titubante se uscire allo scoperto, rivelarsi, mettersi in gioco. Siamo un pò tutti noi da giovani, quando ci affacciamo al mondo senza aver ancora affinato le unghie. Ho imparato molto e questo lo devo a te, Clem, e al tuo splendido lavoro.

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    1. Ciao Annamaria, anzitutto ti ringrazio tantissimo del passaggio sul blog e sono felice del tuo apprezzamento. Di fatto, l’organizzazione di questi post richiede sempre un bel po’ di tempo e concentrazione, quindi quando riscontro un vivo interesse in chi li legge mi sento completamente ripagata di tutti gli sforzi :-)
      Rispetto ciò che hai scritto in seguito, approfitto per fare due semplici osservazioni. In primo luogo, vorrei sottolineare che non esiste un unico sistema di lettura dei Tarocchi, ve ne sono di diversi. Dal mio punto di vista, il più interessante, serio e soddisfacente è appunto quello descritto nel mio testo e che passa in rassegna ogni piccolo dettaglio per giungere ad una visione d’insieme capace di cogliere significati più profondi. Chiaramente è molto impegnativo, necessita di molta esperienza, di osservazione delle lame, singolarmente e collettivamente, e forse per questo è il meno diffuso. Ma mi sembra di capire che piaccia anche a te e ciò non può che farmi tanto piacere. In seconda battuta, volevo dirti che hai colto benissimo l’essenza della figura del fante: siamo noi da giovani, ancora sprovveduti e impauriti, ma siamo ancora noi nel momento in cui ci troviamo di fronte a un evento spiazzante. In quest’ultima circostanza la similitudine è circoscritta più allo stato d’animo, che all’asse temporale, ma tant’è! Che belli questi commenti! A presto, carissima Annamaria e un abbraccio! :-)

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  4. Molto interessante il discorso sul cavaliere e la sua assenza nelle carte anglosassoni.
    Quindi il fante si pone come inconcludenza. Ma essendo in genere posto dopo il 10 (il compimento), non dovrebbe significare una nuova genesi, un ricominciare daccapo il percorso che lo porterà verso il re?

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    1. Ciao Marco, ti ringrazio per questa domanda molto importante e che mi permette di chiarire alcuni aspetti fondamentali. Prima di introdurli vorrei ricordare ancora una volta che dovendo conformare la disamina dei Tarocchi ad un format che richiede sintesi, qual è la natura del blog e di conseguenza lo spazio di ciascun post, in questa rubrica ho scelto di fornire una spiegazione che rappresentasse un buon compromesso tra l’approfondimento e la visione d’insieme. Di conseguenza, le vostre domande sono l’occasione per scendere più nel dettaglio rispetto l’analisi dei vari elementi. Eccomi, dunque a risponderti: anzitutto, ricordo che Arcani minori e Arcani maggiori si muovono su due assi concettuali diversi, immagina un’ascisse e un’ordinata che si intersecano. Nel punto di intersezione troviamo l’arcano de Il Mondo. L’asse degli arcani minori rappresenta la materialità, mentre quello dei maggiori, simboleggia la spiritualità. Abbiamo analizzato i dieci gradi e li abbiamo calati all’interno dei quattro semi. Il 10, come ricorderai, rappresenta la fine di un ciclo e l’inizio di un altro (spade=intelletto; coppe= sentimenti; denari=prosperità economica; bastoni=creatività). Ad ogni grado 10 segue sempre e soltanto l’asse del seme successivo (dalle spade alle coppe; dalle coppe ai denari; dai denari ai bastoni; dai bastoni alle spade). Questo perché stiamo parlando di un’evoluzione nel mondo più materiale. Le figure negli arcani minori, che non a caso non sono mai numerate, simboleggiano la dinamica di conoscenza e superamento del proprio seme, cioè un nuovo processo di evoluzione da compiere su un piano superiore. Questo processo va inteso come un processo all’interno degli stati d’animo. In effetti, il fante si colloca tra dubbio e azione. Il fante incarna lo stato d’animo di chi non ha ancora maturato esperienza e necessita di essere guidato da un agente esterno. Non è che rimanga immobile, ma è un esecutore le cui azioni verranno esplicitate dalle carte vicine, in quanto frutto di una volontà esterna. Come già anticipato in questa puntata, l’unica figura che imboccherà da sola la strada del mutamento verso il nuovo ciclo, quello spirituale, è il cavaliere. Infatti, solo il cavaliere si colloca tra i gradi 8 e 9 e, quindi, andrà verso il 10 dando origine ad una nuova genesi. Sperando di esserti stata utile ti saluto e ti ringrazio ancora. Sulla spinta della tua domanda, probabilmente inserirò delle tavole di recap nelle prossime puntate!

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  5. Bellissima ed esaustiva puntata nel mondo delle carte, che tramite i tuoi post, sto imparando a conoscere. Nella puntata in cui parlavi dei semi, mi ero felicemente riconosciuta nei Bastoni e nella creatività ad essi legata. Leggendo il post di oggi, ho la conferma delle mie impressioni: il fante di bastoni è in assoluto quello che preferisco, forse perché si ferma a riflettere per prendere una decisione, ma sta già andando avanti. E questo "andare avanti" sprona a fare, a non fermarsi e, naturalmente (vista l'arma) a combattere. Una domanda (magari è sciocca, ma come sai sono digiuna totalmente da questo argomento): in questa puntata ci parli delle Figure e ci spieghi che sono quattro:Cavaliere, Fante, Regina e Re, mentre nel mazzo di carte inglese sono solo tre (come probabilmente è noto a tutti) perché viene a mancare il Cavaliere. Ma anche nelle carte usate abitualmente per il gioco della Briscola (le Piacentine o Napoletane) le figure sono solo tre, solo che in questo caso manca la Regina. Giusto? Come mai?
    Grazie mille per questa "rubrica" culturale!

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    1. Ciao Lauretta, intanto ti ringrazio di essere passata! La tua è un'ottima domanda e cerco subito di risponderti. Confermo che nelle carte da gioco le figure sono tre: fante, regina e re, mentre nelle Napoletane sono ancora tre, ma ci troviamo di fronte a fante, cavaliere e re. Laddove manca il cavaliere (carte da gioco inglesi, francesi), gli esperti dicono che la scelta sia stata originata dalla difficoltà di trovare un corretto ordine gerarchico alle figure. Nelle Napoletane, a sparire è la regina, ma in questa tipologia di carte la figura del fante ha fattezze femminili e viene comunemente definita "la donna". Senza volerti anticipare troppo, ti dico che quest'ultima interpretazione non è tanto strampalata come sembrerebbe. Del resto, le carte da gioco precedono di uno o due secoli i Tarocchi, ma vivono in parallelo per centinaia e centinaia di anni, per cui è facile intercettare punti di contatto e ti assicuro che la questione gerarchica delle figure non è tanto semplice, di conseguenza sono nate molte chiavi di interpretazione sia in una categoria, che nell'altra. Nei tarocchi, invece, è importante avere tutte quattro le figure ed è addirittura fondamentale la carta del cavaliere, soprattutto se si usa un sistema di lettura che scende in profondità, sia perché il cavaliere diventa l'elemento cardine tra arcani minori e arcani maggiori, sia perché ciascuna figura rappresenta uno specifico stato d’animo (quattro per seme). A questo proposito vi preparo delle tavole sinottiche info-grafiche per rendere ancora più chiaro questo e altri passaggi basilari. Spero di aver soddisfatto la tua curiosità, un bacione e alla prossima! :-)

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  6. Ma che meraviglia questo post, e che immagini splendide ci hai proposto! La grafica delle carte è spettacolare e andrebbe attentamente meditata. Mi ha colpito in modo particolare la figura del Cavaliere - potevi dubitarne? ;-) - che procede e agisce per portare il proprio messaggio nel mondo in nome del Re. Mi piace molto anche il Fante di Coppe perché mi ricorda uno dei miei personaggi, dal carattere timido e tranquillo, ma dal grande potenziale affettivo.

    Chissà se usassimo i Tarocchi con i nostri personaggi, che cosa ne verrebbe fuori!

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    1. Ciao Cri, grazie di cuore! Sappi che non avevo nemmeno il minimo dubbio che il Cavaliere ti piacesse e te lo dico senza ritegno! :D :-D Inoltre, come illustrerò meglio in seguito, il suo ruolo è strategico, senza voler togliere valore agli altri personaggi, tutti complementari e tutti dotati di una funzione precisa. Quanto al fante di coppe, devo dire che anche a me muove tante emozioni, così idealista eppure così timoroso e, purtroppo, anche pericoloso per certi versi. Non a caso i fanti rappresentano i nostri possibili atteggiamenti e ciascuno di noi si sarà trovato almeno una volta nella vita nei panni di uno o dell'altro, se non in quelli di tutti e quattro. Del resto, i tarocchi simboleggiano gli archetipi e magari, man mano che andremo avanti nella loro disamina, ritroverai qua e là i tuoi personaggi, non necessariamente calati in un'unica figura. Chissà! ;-)
      E introdurre i Tarocchi a diretto contatto con i nostri personaggi non è affatto male, anzi!... Un abbraccione e alla prossima :-)

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  7. Ciao Cle. L'osservazione che si affaccia alla mia mente è che ogni mazzo trasmette qlcs di diverso in base a chi lo ha disegnato e a cosa voleva comunicare e che tutto ciò va inevitabilmente contestualizzarto al periodo sociale in cui è stato dipinto. Questo mi fa capire che non basterebbe una vita per conoscerli tutti, ogni mazzo è in realtà un'avventura fantastica (non parlo di basso ciarpame commerciale). Come d'altra parte è un'avventura fantastica ogni tuo articolo. Un abbraccio

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    1. Ciao Lisa, bentornata! Concordo pienamente: ogni mazzo è una splendida avventura ricca di simboli e significati. Abbracciarli tutti è quasi impossibile, solo guardando di sfuggita in rete ci si accorge che ne esistono talmente tanti da perdersi, ma dal prossimo numero inserirò qualche lama presa qua e là da altri mazzi... Nel frattempo, grazie di tutto e un un super abbraccio! :-)

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dani.sanguanini@gmail.com